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TW: ABUSI SESSUALI, VIOLENZA
Un problema spesso troppo sottovalutato nel nostro Paese è la violenza rivolta agli uomini. Vari stereotipi gravitano intorno al loro ruolo nella società: in occasione del trascorso #InternationalMen’sDay, abbiamo deciso di affrontarne alcuni.
Oltre a ricevere una scarna educazione all’intelligenza emotiva, a subire ideali di perfezione inarrivabili per la vita di tutti i giorni, si arriva a supportare credenze ancora più infondate come “l’uomo cis non può essere violentato sessualmente, a causa della sua conformazione biologica”. In realtà, è stato dimostrato da divers* studios* che i meccanismi dietro un’erezione -e una possibile eiaculazione- coinvolgono anche fattori farmacologici e psicologici. Questa convinzione porta ad ignorare il 18,8% di uomini che nel 2015-2016 ha dichiarato di aver subito approcci indesiderati a lavoro (fonte: Istat).
Un’altra difficoltà correlata è la violenza fisica. Erroneamente, l’uomo cis viene considerato per costituzione più possente rispetto alla donna cis: questo lo renderebbe immune a qualsiasi attacco fisico dalla controparte? No. Alcuni studi americani dimostrano che in una coppia la donna ha le stesse capacità di aggredire il partner, preferendo però oggetti di vario tipo, dai coltelli alle bottiglie.
L’idea che l’uomo potrebbe “comunque difendersi facilmente” lascia da parte tutte le dinamiche psicologiche che entrano in gioco in un caso di violenza domestica -chi vorrebbe ferire a sua volta la persona che si ama?
Grave la scarsità di centri antiviolenza dedicati anche agli uomini, soprattutto in Italia.
Riguardo il lavoro; in un’epoca in cui la crisi economica investe anche le classi più privilegiate, permane una pressione concreta nei confronti della sfera maschile sulla carriera lavorativa. Nelle mentalità più ristrette, un “fallito” è colui che non trova impiego, un posto di rilievo o dominante nel mondo professionale; va peggiorando se in una relazione cis-etero è solo la donna a portare il contributo economico alla famiglia, che per qualche ragione porta a vedere il partner maschile necessariamente come un mantenuto e un pigro.
Ultime ma non per importanza, includiamo anche le violenze a danno di uomini gay, bisessuali, transgender (/queer con espressione maschile). Inutile sottolineare quanto le relazioni achillee attirino in particolare aggressioni fisiche, ma anche atti vandalici, commenti disgustosi e minacce. Sembra che tali vicende siano da ricondurre ad un particolare stigma che coinvolge ciò che viene percepito come “poco virile” o da “f*oci” -che per la legge della mascolinità tossica si tratta di un grave illecito. Discriminazioni che potrebbero ancora tutt’oggi portare ad esclusioni di tipo sociale o lavorative.
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