DESINENZE NEUTRE IN ITALIANO

????In italiano non esiste il neutro. Non perché qualche regola grammaticale lo vieti, ma perché non è di uso comune. L’unico fattore determinante per l’integrazione di una parola (o una variazione in generale) è che questa sia usata nel linguaggio comune. In una società binaria è ovvio che l’uso di una terza desinenza (-u o schwa) sembri una violenza alla lingua. Fatto sta che, tuttavia, non lo è.
✒️A livello morfologico sarebbe molto più semplice aggiungere una desinenza per il terzo genere {u} o {ə} in quanto già presenti nel trapezio vocalico italiano (la u in quello dell’italiano standard, la ə in quello dei vocalismi meridionali). Quando si parla di “stupro della lingua italiana” bisognerebbe essere consci del fatto che la lingua cambia e si modifica di pari passo con la società.
????Per esempio, l’aggiunta, nel parlato comune, di parole inglesi “italianizzate” (postare, likare, tiltare ecc) che, a livello morfologico, rendono molto più complessa la loro analisi. Eppure, in nome della globalizzazione, sono perfettamente accettati.
????️‍????La terza desinenza neutra non si vuole ergere a paladina della società per cancellare i binari maschile e femminile, ma vuole rendersi una terza opzione per includere le persone che non si riconoscono nei due generi binari. Perciò non si vuole dire solo “buongiorno a tuttu” ma sarebbe “buongiorno a tutti, tutte e tuttu”.????️‍⚧️

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