TRANSGENDER DAY OF REMEMBRANCE

⚠️TW: MENZIONE DI OMICIDIO, SUICIDIO E VIOLENZA GENERICA⚠️
Eduarda, 41 anni. Nel 2019 ricevette l’avviso di sfratto. Tenne testa a varie difficoltà economiche, senza chiedere aiuto a nessuno. Voleva farcela da sola. Il 13 gennaio, poco prima che avvenisse lo sfratto, Eduarda è stata sopraffatta dalla disperazione, al pensiero di perdere il suo ultimo rifugio sicuro. Ha aperto i tubi del gas, scatenando l’incendio che ha posto fine alla sua stessa vita.
Frosinone, il 16 gennaio. È stata trovata morta nella sua abitazione una donna transessuale di 50 anni, di origini sudamericane. È giallo sulla sua morte, non si esclude motivo transfobico, ma i giornalisti continuano a chiamarla al maschile.
Manuela De Cassia, 48 anni, sex worker. Viveva in Italia da almeno 4 anni, aveva legato con i vicini, a Milano. Il 20 luglio è stata segnalata, dagli stessi vicini, una fuga di gas proveniente dalla sua abitazione. I pompieri, dopo aver forzato la porta, entrano e trovano il cadavere di Manuela, trafitto da almeno 80 coltellate.
Steffany Dior, 36 anni. È stata trovata priva di vita a Roma. A dare l’allarme, una donna di 43 anni che dichiarava di averla investita, ma che il corpo era già esanime al momento dell’impatto. Le circostanze sono sospette. Non si esclude il movente transfobico, come sottolinea il presidente di Arcigay Roma.
Francesca Galatro, 66 anni. Laureata in ingegneria, ha anche insegnato. Residente in un centro d’accoglienza a Vallo, cercava casa, sperando in un futuro migliore. Il 18 agosto è stata uccisa a coltellate da un conoscente.
Questi sono solo alcuni nomi di tutte le vittime di transfobia in Italia. Qui vige un sistema nutrito di pregiudizio che ha portato a 42 casi di omicidio dal 2008 al 2020, il numero più alto finora registrato in Europa
Il dibattito sull’identità di genere è ancora poco usuale nella narrazione mediatica dominante; questo è uno dei motivi per cui le notizie delle aggressioni – tuttora frequenti – non trovano la loro legittima rappresentazione su un piano semplicemente divulgativo.
Il Transgender Day of Remembrance si afferma come ricorrenza annuale a partire dal 1999 per dare voce a chi ogni giorno subisce le conseguenze di un sistema divorato dal parassita della transfobia, che si manifesta in tutto il mondo, senza avere una reale possibilità di difendersi, nemmeno dal misgendering dei giornalisti.
Vogliamo che “TDOR” si intenda anche come Transgender Day of Rage: vogliamo che al ricordo si affianchi la rabbia. La stessa rabbia che ci porta a esporci e a denunciare tutto ciò che danneggia un’intera comunità per il semplice fatto di esistere. Non possiamo accettarlo.
Noi di Liberazione Queer Messina, come collettivo transfemminista, ci schieriamo contro queste dinamiche di potere e lotteremo affinché sia possibile per gli individui transgender vivere la propria vita in libertà. Ci mettiamo la voce, l’animo e la fratellanza nella lotta.
ALTRE VICENDE DI DISCRIMINAZIONE E AGGRESSIONE:
Pordenone, donna viene aggredita mentre stava portando il cane fuori casa. Lo sconosciuto procede con l’aggressione fisica dopo aver pronunciato frasi come “sei un trans, sei un uomo con la parrucca”.
Federica Bazzacco, coinvolta in una rissa insieme all’amico Iconize. Le viene lanciata una sedia di metallo in faccia, dopo aver cercato di difendere entrambi dagli insulti omotransfobici del tavolo a fianco.
Antonia Monopoli, attivista. Viene contattata numerose volte da un uomo tramite telefono, il quale le urla che “la gente come lei dovrebbe finire nei forni crematori”.
Dalia Smeraldi, in arte Abicocca, streamer e YouTuber. L’attivista era stata chiamata da alcuni ragazzi dell’Istituto superiore di Pisa per approfondire la tematica transgender durante un’autogestione. Il suo intervento viene cancellato per “mancanza di contraddittorio”.
Ciro Migliore, ex fidanzato di Maria Paola Gaglione. Il fratello di lei si cimenta in un inseguimento con lo scooter per “dare loro una lezione”, non accettando la condizione transgender del ragazzo. Uccide involontariamente la sorella e lesiona gravemente Ciro.
Sassari, due ragazze trans vengono aggredite fuori da un locale gay-friendly. Il video registrato da un passante mostra gli schiaffi e le sedie con cui hanno colpito una delle ragazze.
Roma, ragazzo 22enne rapina e picchia quattro sex workers transgender come risarcimento per il rapporto consumato “non con persone di sesso femminile”.

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UNGHERIA E COMUNITÀ LGBTQ+

????Ci risiamo: dopo maggio, pochi giorni fa avviene l’ennesimo attacco

alla comunità LGBTQ+ ungherese.
????Viene proposta una modifica alle leggi riguardanti l’adozione genitoriale: se prima era sufficiente essere una coppia, adesso serve il matrimonio, che in Ungheria è legalmente visto come “unione fra uomo e donna”.
????A questo si aggiunge anche l’incidenza di altre restrizioni (che rappresentano, per certi aspetti, un’ulteriore caduta verso l’autoritarianismo) legate ai contagi del Covid.
????L’obiettivo finale è chiaro e ci viene pure sottolineato (da parte di altre associazioni a protezioni dei diritti umani come Hàttér Society) e da altre politiche (come Bernadett Szél, indipendente, e Katalin Cseh, partito d’opposizione Momentum); inoltre è presupposta dalle leggi precedenti l’impossibilità di manifestazione di dissenso, e questo mina le possibilità di “contrattaccare”.
????????L’Unione Europea risponde facendo sapere che la garanzia dei diritti e della dignità del singolo è centrale e insostituibile nelle Costituzioni dei Paesi membri, tirando in causa anche la Polonia, dove il partito Diritto E Giustizia ha incentrato il suo programma sulla lotta alla famosa “ideologia LGBTI” (fallendo pure nello scrivere correttamente il nome).
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L’ULTIMO VIDEO DI CAPALDI È DISINFORMATIVO – COME SEMPRE…

????Se siete informatu sulle recenti vicende del web sicuramente avrete sentito riemergere il nome di Marco Crepaldi in compagnia di certi “grievance studies” e di un forte supporto di figure incel in tutto il web.
????Ma cosa sono questi grievance studies? Sono dei testi inviati a pubblicazioni accademiche, dal 2017 al 2019 che contenevano tesi fuorvianti: da connessioni fra gli atti d’accoppiamento dei cani alla cultura machista e della violenza alla ripresa del libro Mein Kampf con modifica di parole chiave per “accomodare l’ideologia femminista”.
????????Essi sono stati usati da Crepaldi per creare una connessione -infondata- fra femminismo/misandria e gli studi sociali, tutto questo serve a giustificare un’ideologizzazione di questi ambienti come portatori di valori sbagliati e idee “radicali” e il suo appello al nostro spirito critico sembra più forte che mai.
????Ma entriamo nel merito con dei dati (link alla cartella Drive che li contiene sotto): in un arco di 3 anni sono state accettate solo 7 e di queste pubblicate 4, 6 ritirate per mancanza di tempo o cause eventuali e nonostante la grande maggioranza di essi fossero arrivati al controllo finale molto spesso il cestinamento è stato inevitabile; loro stessi ammettono che i tentativi hanno coinvolto le più grandi testate per poi passare alle alternative (dopo il rifiuto) e che si sono dovuti inventare tesi più elaborate per convincere chi controllava la pubblicazione.
????Ancora più sospetto il fatto che il giornale Gender, Place and Culture sia stato definito un “leader nella geografia femminista” quando in realtà il suo fattore d’impatto lo pone solo tredicesimo posto su 40 giornali totali nella categoria di pubblicazione “women’s studies”: ormai è chiaro che la considerazione data ai loro elaborati è stata ingrandita di molto per servire gli scopi dei tre autori.
????Vorremmo sottolineare il fatto che questo non è l’unico campo di studi in cui avvengono valutazioni erronee o pubblicazioni di hoax, che infatti si estendono alle scienze dure senza minare l’affidabilità o la neutralità degli ambienti accademici.
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ENNESIMO CASO DI TRANSFOBIA IN SICILIA

❌ENNESIMO CASO DI TRANSFOBIA A CATANIA❌
????La st

ilista Cori Amenta ha denunciato sul suo profilo Instagram con un Reel (che condivideremo nelle storie e lasceremo in evidenza) il caso di transfobia che l’ha coinvolta nel suo recentissimo viaggio aereo, partenza dall’aeroporto di Catania.
????Essendo un collettivo queer della r
egione è nostro dovere segnalare queste nefandezze che avvengono nel territorio.
????????È passata una sola settimana dal Transgender Day of Remembrance (TDoR) e come se nulla fosse degli addetti ai controlli dell’aeroporto catanese trovano divertente fare battute come “puppu, calamaru” e altre oscenità che nel dialetto siciliano indicano una sola cosa: fr**io.
????Viviamo in un Paese in cui dobbiamo urlare per avere una legge che ci difenda, viviamo in un Paese in cui quella stessa legge viene completamente ignorata — e se provi ad opporti vieni accerchiato da cinque agenti della Polizia che minacciano di farti perdere l’areo e ti consigliano caldamente di andartene.
⁉️Viviamo in un Paese che nega continuamente la vergognosa cultura che la inonda da sempre, una cultura di disprezzo e risa verso chi non è conforme. È veramente disgustoso dover assistere a casi di violenza così, ed è altrettanto disgustoso essere inermi di fronte alle Forze dell’Ordine.
????Siamo vicinu a Cori e saremo sempre prontu ad accoglierla in Sicilia a braccia aperte – magari con una gomitata al transfobico di turno.
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CONTRO LA VIOLENZA SUGLI UOMINI E LE PERSONE QUEER

TW: ABUSI SESSUALI, VIOLENZA

Un problema spesso troppo sottovalutato nel nostro Paese è la violenza rivolta agli uomini. Vari stereotipi gravitano intorno al loro ruolo nella società: in occasione del trascorso #InternationalMen’sDay, abbiamo deciso di affrontarne alcuni.

Oltre a ricevere una scarna educazione all’intelligenza emotiva, a subire ideali di perfezione inarrivabili per la vita di tutti i giorni, si arriva a supportare credenze ancora più infondate come “l’uomo cis non può essere violentato sessualmente, a causa della sua conformazione biologica”. In realtà, è stato dimostrato da divers* studios* che i meccanismi dietro un’erezione -e una possibile eiaculazione- coinvolgono anche fattori farmacologici e psicologici. Questa convinzione porta ad ignorare il 18,8% di uomini che nel 2015-2016 ha dichiarato di aver subito approcci indesiderati a lavoro (fonte: Istat).

Un’altra difficoltà correlata è la violenza fisica. Erroneamente, l’uomo cis viene considerato per costituzione più possente rispetto alla donna cis: questo lo renderebbe immune a qualsiasi attacco fisico dalla controparte? No. Alcuni studi americani dimostrano che in una coppia la donna ha le stesse capacità di aggredire il partner, preferendo però oggetti di vario tipo, dai coltelli alle bottiglie.
L’idea che l’uomo potrebbe “comunque difendersi facilmente” lascia da parte tutte le dinamiche psicologiche che entrano in gioco in un caso di violenza domestica -chi vorrebbe ferire a sua volta la persona che si ama?
Grave la scarsità di centri antiviolenza dedicati anche agli uomini, soprattutto in Italia.

Riguardo il lavoro; in un’epoca in cui la crisi economica investe anche le classi più privilegiate, permane una pressione concreta nei confronti della sfera maschile sulla carriera lavorativa. Nelle mentalità più ristrette, un “fallito” è colui che non trova impiego, un posto di rilievo o dominante nel mondo professionale; va peggiorando se in una relazione cis-etero è solo la donna a portare il contributo economico alla famiglia, che per qualche ragione porta a vedere il partner maschile necessariamente come un mantenuto e un pigro.

Ultime ma non per importanza, includiamo anche le violenze a danno di uomini gay, bisessuali, transgender (/queer con espressione maschile). Inutile sottolineare quanto le relazioni achillee attirino in particolare aggressioni fisiche, ma anche atti vandalici, commenti disgustosi e minacce. Sembra che tali vicende siano da ricondurre ad un particolare stigma che coinvolge ciò che viene percepito come “poco virile” o da “f*oci” -che per la legge della mascolinità tossica si tratta di un grave illecito. Discriminazioni che potrebbero ancora tutt’oggi portare ad esclusioni di tipo sociale o lavorative.

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