Probabilmente avete già sentito parlare della Corte suprema Americana in vari ambiti. I 9 seggi che la costituiscono sono particolarmente ambiti in quanto permettono ai partiti di inspessire il loro peso a livello governativo (veto alle leggi, rallentamento di operazioni avverse ecc.) e storicamente lo spostarsi a destra o a “sinistra” (politicamente) ha messo a rischio o tutelato i diritti delle minoranze e della popolazione (come nella sentenza storica di Roe v. Wade).
Oggi assistiamo alla nomina di Amy Coney Barrett; abbiamo dinanzi a noi una donna sostenuta da Donald Trump che è originalista, antiabortista, contro i diritti LGBTQ+ ed essenzialmente anche razzista. Inutile dire che le associazioni LGBT+ hanno attaccato duramente la nomina e le sue posizioni. Particolarmente a rischio la comunità delle persone trans; assistiamo quasi mensilmente a nuovi episodi discriminatori in campo socioeconomico, culturale e politico e le poche leggi a loro protezione sono aggirate abbastanza facilmente (Gay/Trans Panic, licenziamenti basati su identità di genere o sessualità). Come collettivo ci schieriamo contro l’utilizzo delle istituzioni per danneggiare le parti più sensibili della popolazione e vogliamo invece riunire e proteggere la nostra comunità indipendentemente da confini e/o frontiere.
-Fabio Filocamo