Come la terminologia cisetero ci discrimina – un manuale per tuttu!

 

Avete mai pensato o vi è mai stato detto cose come “Ma sei femmina/maschio, non puoi essere un uomo/donna” o “ma i generi sono solo due!”, o anche il bellissimo “se sei un maschio e indossi una gonna sei gay”?

L’omolesbobitrasfobia spesso nasce dall’ignoranza. I commenti e le battute “spiritose” rivolte alle persone LGBTQIA+ spesso nascono da un’interpretazione errata dell’idea di sesso, orientamento sessuale/romantico, di identità di genere e di espressione di genere. A questo fine pubblichiamo delle grafiche per rendere chiare le differenze tra queste importanti terminologie (per vedere le grafiche, cercaci su Facebook o Instagram!), per fare in modo che anche agli alleati venga più semplice capire di cosa parliamo, per imparare ad andare oltre le apparenze.

Un esempio lampante di come questo uso errato della terminologia abbia degli effetti negativi sulle persone è quello della parola genere al posto di sesso (biologico): come spiegare che una persona transgender è nat* con un sesso biologico e non con un genere, e che per questo motivo è un uomo, una donna, o nessuno dei due/altro proprio in virtù di ciò? Questo esempio può far riflettere su come la società dia per scontato che il sesso biologico definisca il genere di appartenenza. Per una società più inclusiva e meno fobica, chiediamo un attimo della vostra attenzione.*

*In questo post parleremo in modo generico delle terminologie, verranno pubblicati post e/o info grafiche specifiche per ognuno di essi.

Sesso: Il termine si riferisce alle parti biologiche sessuali primarie e secondarie di una persona, che può essere maschio, femmina o intersex;

Orientamento sessuale: il termine si riferisce all’attrazione di una persona verso uomini, donne, altro (altro = soggettu che hanno un’identità di genere diversa da quella binaria);

Attrazione romantica: il termine si riferisce all’attrazione di tipo romantico (in qualsiasi punto nello spettro di attrazione romantica) di una persona verso uomini, donne, altro ( altro = vedi sopra);

Identità di genere: il termine si riferisce al genere con cui si identifica la persona.
Si è cisgender quando ci si identifica con il genere assegnato alla nascita e transgender se ci si identifica con un genere diverso da quello assegnato alla nascita.
Sotto il termine ombrello transgender si può specificare se la persona si identifica in uno dei due generi binari (quindi uomo o donna transgender) o se ci si identifica nel genere non binario (genderqueer, genderfluid, demiboy/girl, bigender, non-binary ecc.).

Espressione di genere: il termine si riferisce a come una persona esprime la propria identità di genere, se in modo femminile, maschile, androgino o altro. L’espressione di genere non è mai automaticamente collegato all’identità di genere, perciò è necessario non saltare alle conclusioni.*

*Ricorda: non è mai inopportuno chiedere quali pronomi usa una persona, anzi è una grandissima forma di rispetto! In caso fossi in dubbio e/o non voglia chiedere, prova a parlare in modo neutrale e ad ascoltare chi c’è dall’altra parte: prima o poi in qualche modo esprimerà a parole la propria preferenza – se usa il femminile, il maschile o la u (neutro).

 

-Mattia, LiberazioneQueer+Messina.